Amélie Lundhal e i
ritratti bretoni

esaltate da un corpetto nero legato in vita, che fascia il busto e
lascia immaginare il seno giovane e florido sotto la camicia. La parte bassa
della veste non la si vede in quanto è nascosta agli occhi di chi guarda da un
ampio grembiule azzurro munito di due tasche. Una è ben visibile e da essa
emerge un fazzoletto bianco. L’altra, invece, è nascosta dalla mano sinistra
della ragazza, sospesa e ritratta mentre regge un grande innaffiatoio di certo
utilizzato dalla giovane per dare da bere allE piante che intravediamo attorno
a lei. Nella figura c’è un gioco di rimandi cromatici che tornano. Per esempio
il bianco lo si trova nella cuffia, nella camicia e nel fazzoletto nella tasca
del grembiule. I capelli, le sopracciglia scure e gli occhi si ricollegano al
vestito nero e all'innaffiatoio. L’immagine è illuminata da una luce fresca,
estiva che rende tutto brillante e luminoso. Lo stile pittorico dalla Lundahl è
compatto, fatto da pennellate corpose che definiscono con precisione il senso
di volume del corpo della giovane bretone. Il volto è dolce, sereno e il suo
sguardo osserva direttamente l’osservatore esterno alla tela, infondendo un
senso di pace e armonia. La pittrice ha costruito attorno alla protagonista di
questo olio su tela un ambiente dove spiccano piante di diverso tipo. Ci sono
piantine fiorite, dietro si intravede una rampicante d’edera e anche un’altra
pianta le cui foglie lunghe e ritte mi hanno fatto pensare all’aloe. Dietro i
vasi si intravede un pezzo di parete color ocra e due finestre con i vetri a
piombo dove si scorge la luce del giorno. AmélieLundahl nacque a Oulu
(Finlandia) nel maggio del 1850 e studiò disegno e pittura presso l’Accademia
di Belle arti di Helsinki nel biennio 1870–1872 e 1874–1876. Nello stesso tempo
(1872–1873) frequentò la Scuola di scultura di Stoccolma. Il suo impegno le
permise di ottenere una borsa di studio per continuare i suoi studi, dal 1877
al 1881, nell’Académie Julian di Parigi, dove fu allieva di Tony Robert-Fleury
e di Gustave Courtois. Nel 1870 fece un primo viaggio in Bretagna, cui
seguirono numerosi soggiorni a Douarnenez e a Concarneau. Qui entrò in contatto
con la “colonia” di artisti che il pittore Alfred Guillou aveva fondato e vi si
recò spesso per lunghi periodi già dal 1870. Iniziò allora a dipingere paesaggi
e ritratti. Fra il 1878 e il 1885 si recò anche a Pont-Aven.Questi soggiorni,
l’ambiente bretone ed il contatto con gli artisti che frequentavano quei luoghi
le fecero provare il piacere della pittura en plein air. Decise allora di
trasferirsi per qualche tempo in Bretagna, sino al 1888, dove realizzò quei
ritratti di contadine bretoni per i quali ella è ben conosciuta.Tornata in
Finlandia nel 1889 la L. rimase qualche tempo nella “Colonia d’Önningeby”,
fondata da Victor Westerholm nell'arcipelago delle isole Åland, poi tornò ad
Helsinki. Amelie morì in un sanatorio di Helsinki a 64 anni, nel 1914, si dice
di leucemia.
VIVIANA FILIPPINI
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